Viviamo una vita alla costante ricerca di fermare il tempo, di inseguirlo, di scandirlo. Lo facciamo muovendoci su una linea sottile come un filo teso da un estremo all’altro, e noi come folli equilibristi la percorriamo senza mai fermarci.

Ci guardiamo indietro, certo, colmi di nostalgia e felicità, consapevoli e attenti osservatori di noi stessi. E poi guardiamo avanti, affrontando il vuoto della non conoscenza, indovinando che cosa sarà di noi, combattendo per raggiungere i nostri obiettivi.

Passato, presente, futuro: le scansioni del tempo che insieme formano quel sottilissimo filo che percorriamo nel corso di una vita.

La linea del tempo

La concezione del tempo lineare vuole che il presente non sia altro che un punto che si muove su una linea. A sinistra troviamo il passato, ciò che era, a destra invece il futuro, ciò che sarà. Il tutto in un movimento costante e interminabile, volto sempre in un’unica direzione.

Presente: L’attimo qui e ora, estemporaneo, talmente fugace che non facciamo tempo a dire adesso, che è già dopo.

Passato: ciò che era prima, ma anche ciò che è stato milioni di anni fa. Una linea infinita in costante movimento, che raccoglie i cocci delle nostre vite e li riordina armoniosamente sotto forma di ricordo.

Futuro: l’ignoto che sta oltre la siepe, che non vediamo ma immaginiamo, che bramiamo, desideriamo, agogniamo. Che vorremmo governare, ma non siamo in grado di farlo.

In tutto questo ci siamo noi, uomini e donne dallo spirito libero, sognatori ad occhi aperti, amanti della vita e dei suoi sapori. Consapevoli che governare il tempo è impossibile, ci lasciamo andare ad occhi chiusi scivolando nei rituali che ci fanno sentire al sicuro, che affermano la nostra esistenza: ci regaliamo emozioni, diamo importanza agli oggetti che ci fanno sentire unici, facciamo di tutto per distinguerci e affermare la nostra presenza nel mondo.

Siamo noi. Uomini e donne dallo spirito libero. Indossatori del tempo in tutte le sue forme.